Ultimamente passeggiando per le vie del centro di Milano mi sono imbattuta in questa ripetuta scritta: “POTREI”. È sui muri degli edifici, sui marciapiedi e di colore rosso; impossibile non vederla.
Mi ha rimandata al pensiero che siamo all’inizio dell’anno scolastico, ovvero al momento in cui tanto è possibilità e progetto, tanto è “potrei”. Forse più dell’inizio dell’anno civile – quello definito da calendario per intenderci- il mese di settembre e il termine delle ferie offrono un momento di riflessione, di strutturazione di nuovi obiettivi e di identificazione di eventuali difficoltà che nel periodo estivo vengono tralasciate o rimandate.
Complice forse una nuova energia o svanita l’illusione che le ferie possano essere risolutive di ogni problema, ci si ritrova a dover fare i conti con i sospesi, avviare una verifica della soddisfazione per la propria vita e delineare gli obiettivi futuri e la strada corretta per raggiungerli.
A dirsi sembra facile eppure spesso è faticoso comprendere davvero quali siano i desideri più profondi così da mettersi in moto verso la direzione più appropriata. Da dove si può cominciare? Cosa si può fare per comprendere davvero dove ci si trova e dove andare?
Credo che la cosa più importante sia partire dalla delineazione di un quadro dello stato attuale delle cose. Chi sono? Mi piace chi sono? Il mio lavoro mi soddosfa? Le mie relazioni? Come mi sento? Queste domande possono servire da guida per una iniziale generale identificazione degli ambiti di vita che piacciono o che “vanno bene così”, differenziandoli dalle tematiche di vita che si sentono più critiche e che si vorrebbe cambiare. Se per le prime infatti il lavoro di riflessione può concludersi, le aree che vengono ritenute critiche hanno bisogno di essere ulteriormente indagate con riflessioni più approfondite. Cosa non mi piace/non mi va/non riesco/vorrei cambiare? Mi sento in grado di poterlo fare?
In questa fase è molto importante che le risposte siano sincere e quanto più vicine alla realtà. Mentirsi, infatti, compromette tutto il processo di analisi successiva.
Successivamente potrebbe essere opportuno ragionare sui diversi passaggi necessari per cambiare la/e situazione/i che non piace/piacciono; i tempi e i modi identificati per raggiungere un nuovo stato delle cose sono altrettanto importanti: è fondamentale poter verificare a distanza di tempo se le azioni sono state compiute e se sono risultate efficaci. Carta e penna potrebbero essere utili per appuntare e conservare i pensieri e per poterli rileggere a distanza di tempo, verificando se e, nel caso come, sono cambiati.
È bene anche non sottovalutare le emozioni associate alle diverse fasi di questo processo e le conseguenze che queste hanno sulla propria vita: qualora l’avvio del nuovo anno scolastico dovesse generare una sofferenza o un’ansia percepite come eccessive o che impattano sulla qualità della vita; o, ancora, nel momento in cui delle domande che ci siamo posti non trovano risposta, potrebbe essere utile rivolgersi a un professionista che accompagni la persona lungo questi processi alla ricerca di un maggior stato di benessere e di soddisfazione personale, fino al momento in cui il “potrei” diverrà “posso”.
Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi della Lombardia e psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico relazionale specializzata presso la Scuola di Specializzazione “Il Ruolo Terapeutico” di Milano. Specialista in disturbi d’ansia, depressione, lutto, separazione e divorzi.