“Lo psicologo considera suo dovere accrescere le conoscenze sul comportamento umano ed utilizzarle per promuovere il benessere psicologico dell’individuo, del gruppo e della comunità”
(art. 3 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani)
DAL CONCETTO DI PREVENZIONE ALLA PROMOZIONE DEL BENESSERE
Il concetto di prevenzione è legato al modello bio-medico che negli anni si è impegnato a combattere la pato-genesi, ovvero a contrastare l’insorgenza di malattia, attraverso l’individuazione dei fattori di rischio che sono la causa di patologia con lo scopo di ridurli o eliminarli. Con l’avvento del modello bio-psico-sociale, che ritiene la salute determinata da molteplici fattori e non solo dall’assenza di malattia, il concetto di prevenzione è stato sostituito dalla ben più esaustiva promozione della salute. Secondo questa seconda concezione i focus di studio e di intervento sono gli elementi responsabili della salute, ovvero “tutto ciò che permette alle persone, anche in situazioni di forte avversità di compiere scelte di salute, utilizzando risorse e appropriandosi di capacità” (Antonovsky, 1996).
Questa evoluzione teorica ha avuto forti ripercussioni anche da punto di vista operativo: è infatti stato necessario rivedere le modalità di intervento fino a quel momento adottate, adattandole al nuovo e più completo concetto di promozione del benessere. Tale cambiamento ha coinvolto tutti i professionisti della salute, compresi gli psicologi: mediante l’art. 1 della legge 56/89 si stabilisce come “la professione dello psicologo comprenda anche l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione”, ribadendo così quanto lo psicologo sia una figura professionale coinvolta nei processi di promozione della salute.
A partire da tali considerazione di ordine storico/teorico, credo che un uno psicologo non possa esimersi dal muoversi nella direzione della promozione del benessere nei contesti in cui opera, rivolgendosi a singoli o a gruppi e con l’idea che il suo contributo e le sue competenze possano essere di supporto per l’intera comunità.
Negli anni ho maturato una buona esperienza nei seguenti servizi in contesto scolastico: sportello psicologico rivolto ad alunni e loro adulti di riferimento, incontri rivolti al gruppo classe su tematiche specifiche, momenti di informazione, formazione o discussione rivolti a insegnanti e/o genitori, avvio e costruzione di équipe di insegnanti, supervisione e discussioni di situazioni problematiche, partecipazione a incontri genitori-insegnanti per favorire la comunicazione scuola-famiglia.
Le modalità con cui intervengo nei contesti in cui opero vedono la partecipazione dei destinatari dei servizi non come semplici uditori bensì come protagonisti attivi del processo. Preferendo una modalità interattiva e non frontale di intervento, auspico che tutti i fruitori possano utilizzare quel tempo e spazio per l’espressione e la condivisione dei propri vissuti e delle proprie idee in merito alla tematica oggetto di discussione. Infine non è infrequente che, in contesto di gruppo, per garantire a tutti una buona partecipazione, mi avvalga di tecniche psicologiche specifiche.
Svolgo inoltre attività di ideazione e di sviluppo di interventi in ambito territoriale su tematiche oggetto di interesse e di difficoltà. All’interno di tali progetti utilizzo le mie competenze per la creazione di momenti di sensibilizzazione e formazione rivolti ai destinatari e per la raccolta e l’elaborazione di dati utili ai fini della ricerca.
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