Siamo così abituati a pensare a quello che i professionisti sono in grado di dare ai propri pazienti che spesso ci dimentichiamo, o semplicemente diamo per scontato, che la relazione terapeutica non è a senso unico, tutt’altro!
Da quando ho il privilegio, perché tale lo considero, di esercitare la mia professione che amo moltissimo, non c’è giornata che io non abbia appreso dai pazienti qualcosa che ha contribuito ad arricchire il mio potenziale umano e professionale; la stragrande maggioranza delle volte si tratta di occasioni relazionali piacevoli, di vicinanza, ma sarebbe scorretto pensare che nella stanza di terapia non intervengano anche momenti più difficili, non solo per il paziente ma anche per il terapeuta.
Vorrei fare alcuni esempi perché credo che per chi non conosce bene la materia o se ne sta avvicinando solo oggi sia molto importante comprendere di cosa io stia parlando.
Negli anni di formazione ho svolto un’esperienza presso un’istituzione che si occupa di patologie oncologiche; è stata una delle prime occasioni in cui ho avuto modo di sperimentarmi in veste di psicoterapeuta. Di quel momento ho molti ricordi di cui mi piacerebbe scrivere ma scelgo di menzionarne uno, che penso essere speciale: un anziano signore mi richiese una consulenza per parlare del suo tumore ma poi mi fece dono di ricordi della guerra di cui non aveva mai parlato con nessuno. Non è mai troppo tardi per occuparsi di sé.
Franca, per usare un nome di fantasia così come farò per tutte le altre occasioni che ho deciso di citare, nella stanza di terapia mi domandò quale fosse la mia città preferita; proprio lei, al termine del percorso e a distanza di diversi anni e senza più alcun contatto fino a quel momento, trovandosi nella stessa località mi mandò un messaggio nel quale mi scrisse di pensarmi con affetto. La relazione terapeutica non ha confini, questo mi ha insegnato.
Filippo è un uomo tutto d’un pezzo, con una provenienza culturale molto tradizionale; fatica ad innamorarsi: nonostante le numerose corteggiatrici sembra non trovare mai la “persona giusta”. Tornato da una vacanza mi confida di aver conosciuto una persona speciale e insieme gioiamo di questa splendida e inaspettata novità; racconta che il nuovo partner però ha una storia inerente la sessualità e il genere non convenzionale. Il ragazzo, riconoscendo i pregiudizi che sicuramente tali tematiche sessuali possono generare nel mondo esterno, mi confida di non essere spaventato ma che l’unica cosa che conta per lui è l’amore che sente di provare. Non nego che l’emozione è stata tale da impedirmi di riuscire a trattenere una lacrima. L’amore non ha limiti di genere e di colore e vince su tutto e sì, anche gli psicoterapeuti possono commuoversi.
Carla è una donna forte, appassionata al suo lavoro e ricca di relazioni sociali. Ha una storia difficile, il sorriso è stato uno dei mezzi che ha utilizzato per sopravvivere al dolore. Non ha mai smesso di credere al potenziale della psicoterapia, nonostante in diversi momenti quello spazio è sembrato farle più male che bene; nei nostri momenti insieme si concede di potersi mostrare fragile e impaurita. Dopo la pausa estiva mi confida che ha sentito la mia mancanza. La relazione terapeutica è un incontro tra due persone, che imparano a volersi bene e in cui l’una entra nella vita dell’altra.
Gaia, Marco, e tanti altri sono le persone che giornalmente si affidano a noi psicoterapeuti, donandoci la ricchezza delle loro vite, chiedendoci di accompagnarli alla scoperta di sé e a guardare nelle proprie storie per comprenderne il senso; ci domandano di aiutarli, con la nostra professionalità, a stare meglio.
Ecco, io oggi desidero dire loro che quei momenti, quei passaggi, dei quali ho potuto scrivere pochissimo per questioni di brevità (non me ne voglia chi non si vede citato), sono una ricchezza non solo per loro ma anche per noi professionisti; sarà ora più chiaro perchè senza Franca, Filippo e tanti altri io oggi non potrei essere la psicoterapeuta e la persona che sono, e così tutti i miei colleghi.
Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi della Lombardia e psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico relazionale specializzata presso la Scuola di Specializzazione “Il Ruolo Terapeutico” di Milano. Specialista in disturbi d’ansia, depressione, lutto, separazione e divorzi.